sabato 4 maggio 2013

Yovò in digitale - attenzione!


Attenzione: ho scoperto un sito che promette l’invio di Yovò in formato doc, pdf ed epub gratuitamente. Prima dell’invio invita a partecipare ad una serie di lotterie a scelta. Il sito è filecom.net e si tratta di UNA TRUFFA. A questo sito non è mai stato fornito il file per la vendita né l’autorizzazione a distribuirne copie gratuite.
Yovò in formato elettronico è disponibile soltanto nel sito dell’editore LULU.
 
Grazie. Daniele.

Le foto: il villaggio 5

 

«In un'area di terra dura e rossa, circondata da campi spennacchiati di mais, si elevavano, in maniera casuale, numerose case basse, per lo più costituite da un’unica stanza che fungeva da riparo per la notte e piccolo magazzino…»

venerdì 21 settembre 2012

Le foto: Per strada


 «… al posto del cavo che i gendarmi tendevano in mezzo alla strada, c'era un cubo di cemento, con le finestre protette da sottili barre di ferro. Un braccio nero sbucò dalla finestra laterale attirando l'attenzione della sorella sulla grassoccia ragazza che sentenziò l'importo del pedaggio: “Quattre cent, merci”.»

giovedì 23 agosto 2012

Le foto: Abomey 2




«In un angolo un uomo a torso nudo, seduto in terra, tirava ritmicamente uno spago che, percorrendo una struttura di legno, azionava uno strumento che a sua volta soffiava aria per mantenere vivo un piccolo fuoco fumoso acceso all’interno di una specie di sconnessa fornace di latta»


«Con un piccolo martello acuminato cominciò a picchiarci sopra con decisione, facendo esplodere frammenti di argilla dappertutto. Dopo pochi colpi ben assestati dalla terra marrone cominciò ad intravedersi il luminoso giallo ocra del rame. Le mani dell’uomo si fecero più delicate e dall’argilla uscì una piccola donna con un fagotto sulla testa»

martedì 7 agosto 2012

Le foto: Abomey 1


«Sotto il portico gli artigiani erano ancora all’opera e mi avvicinai incuriosito [...] appartenevano a famiglie che già al tempo dei re erano conosciute per la loro attività e che da generazioni si tramandavano le antiche tecniche.»


«… un altro uomo, seduto su un rudimentale telaio, lanciava con maestria da una mano all’atra un blocco conico di legno al quale era attaccato un filo che faceva passare tra vari altri fili tesi su una larga barra di legno. Oltre la barra si piegava, adagiandosi su un basso tavolino, la stoffa incredibilmente colorata e robusta. Il tessitore sembrava ballare col suo compagno telaio, utilizzando entrambe le mani e i piedi. Alle sue spalle erano appesi tessuti dai colori sgargianti sui quali risaltavano figure geometriche multicolori, tovaglie con i relativi tovaglioli, tuniche e giacche con ampi pantaloni abbinati.»

domenica 5 agosto 2012

Le foto: Ganviè 4


«...fummo attorniati da numerosi bambini che si destreggiavano in acrobazie sulle imbarcazioni contendendosi la nostra attenzione. Si mettevano a testa in giù facendo sbucare dai bordi delle piroghe soltanto le gambe, le tenevano in verticale e poi le aprivano roteando su stessi. Utilizzavano la barca con una tale destrezza da farla sembrare un’appendice del proprio corpo.»

mercoledì 6 giugno 2012

Le foto: Ganviè 3


«… donne con i bambini recuperavano reti tubolari saldamente legate a dei pali conficcati sul terreno e numerosi pescatori lanciavano le loro reti facendole esplodere dalle mani con un fulmineo colpo di reni.»

foto gentilmente concessa da Daniela.

martedì 29 maggio 2012

Le foto: Ganviè 2


«Il rombo costante del motore ci spinse al largo e percorremmo sette - otto chilometri in mezzo alle acque marroni e leggermente increspate del lago Nokouè.»

domenica 27 maggio 2012

Le foto: Ganviè 1


«… ad osservare una moltitudine di piroghe di legno e di metallo eroso dall’acqua che venivano trascinate sulla riva. Lì avveniva un intenso scambio di merci con altra gente in terraferma e alcune imbarcazioni ripartivano cariche di frutta. Fu il primo scorcio della realtà di Ganviè, dove la gente faceva tutto in barca, gli spostamenti, i giochi, la pesca e anche il mercato.»

venerdì 25 maggio 2012

Le foto: moto-taxi


«Daniela colse l’occasione per provare il brivido di un viaggio a cavallo di uno dei famosi zemigian, i moto taxi.»