giovedì 23 agosto 2012

Le foto: Abomey 2




«In un angolo un uomo a torso nudo, seduto in terra, tirava ritmicamente uno spago che, percorrendo una struttura di legno, azionava uno strumento che a sua volta soffiava aria per mantenere vivo un piccolo fuoco fumoso acceso all’interno di una specie di sconnessa fornace di latta»


«Con un piccolo martello acuminato cominciò a picchiarci sopra con decisione, facendo esplodere frammenti di argilla dappertutto. Dopo pochi colpi ben assestati dalla terra marrone cominciò ad intravedersi il luminoso giallo ocra del rame. Le mani dell’uomo si fecero più delicate e dall’argilla uscì una piccola donna con un fagotto sulla testa»

martedì 7 agosto 2012

Le foto: Abomey 1


«Sotto il portico gli artigiani erano ancora all’opera e mi avvicinai incuriosito [...] appartenevano a famiglie che già al tempo dei re erano conosciute per la loro attività e che da generazioni si tramandavano le antiche tecniche.»


«… un altro uomo, seduto su un rudimentale telaio, lanciava con maestria da una mano all’atra un blocco conico di legno al quale era attaccato un filo che faceva passare tra vari altri fili tesi su una larga barra di legno. Oltre la barra si piegava, adagiandosi su un basso tavolino, la stoffa incredibilmente colorata e robusta. Il tessitore sembrava ballare col suo compagno telaio, utilizzando entrambe le mani e i piedi. Alle sue spalle erano appesi tessuti dai colori sgargianti sui quali risaltavano figure geometriche multicolori, tovaglie con i relativi tovaglioli, tuniche e giacche con ampi pantaloni abbinati.»

domenica 5 agosto 2012

Le foto: Ganviè 4


«...fummo attorniati da numerosi bambini che si destreggiavano in acrobazie sulle imbarcazioni contendendosi la nostra attenzione. Si mettevano a testa in giù facendo sbucare dai bordi delle piroghe soltanto le gambe, le tenevano in verticale e poi le aprivano roteando su stessi. Utilizzavano la barca con una tale destrezza da farla sembrare un’appendice del proprio corpo.»

mercoledì 6 giugno 2012

Le foto: Ganviè 3


«… donne con i bambini recuperavano reti tubolari saldamente legate a dei pali conficcati sul terreno e numerosi pescatori lanciavano le loro reti facendole esplodere dalle mani con un fulmineo colpo di reni.»

foto gentilmente concessa da Daniela.

martedì 29 maggio 2012

Le foto: Ganviè 2


«Il rombo costante del motore ci spinse al largo e percorremmo sette - otto chilometri in mezzo alle acque marroni e leggermente increspate del lago Nokouè.»

domenica 27 maggio 2012

Le foto: Ganviè 1


«… ad osservare una moltitudine di piroghe di legno e di metallo eroso dall’acqua che venivano trascinate sulla riva. Lì avveniva un intenso scambio di merci con altra gente in terraferma e alcune imbarcazioni ripartivano cariche di frutta. Fu il primo scorcio della realtà di Ganviè, dove la gente faceva tutto in barca, gli spostamenti, i giochi, la pesca e anche il mercato.»

venerdì 25 maggio 2012

Le foto: moto-taxi


«Daniela colse l’occasione per provare il brivido di un viaggio a cavallo di uno dei famosi zemigian, i moto taxi.»

mercoledì 23 maggio 2012

Le foto: spiaggia 4


«… si aprì davanti a me, infinito e solitario, mentre il sole bruciava la spiaggia chiara e il vento, sibilando tra le foglie segmentate del palmeto, spostava granelli di sabbia fine facendoli rotolare su se stessi con un impercettibile movimento orizzontale.»

domenica 20 maggio 2012

Le foto: Ouidah


«Andando verso il mare mi avvicinai alla “Porte du Non Retour”, porta del non ritorno, un monumento costruito dall’Unesco [...] la struttura perimetrale bianca della trabeazione racchiudeva il corpo marroncino del monumento, sull’architrave e sui pilastri di sostegno dei bassorilievi raffiguravano scene di schiavi inginocchiati in catene e in fila per essere imbarcati. Il blocco principale poggiava su una base di marmo bianco, raggiungibile salendo pochi scalini… »


«Un uomo con un minuscolo cappello bianco stava spazzando, chino, il pavimento ricoperto di granelli di sabbia scura. Incrociai il suo sguardo cercando un frammento di sofferenza e lo immaginai bendato e impaurito.
Guardavo negli occhi sbagliati. […]
Come tutto il resto, la schiavitù in Benin era per strada...»

giovedì 12 aprile 2012

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